Perché in Italia mandiamo sempre tutto a puttane?

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I Signori del Diritto

Dunque la SIAE è stata condannata dall’Antitrust a chiusura di un’istruttoria iniziata un anno fa ma che oggi, alla luce delle nuove norme introdotte col D.Lgs 35/17, è completamente superata: il monopolio non esiste più.

Ma non di questo ti volevo parlare. Quello che ha visto per lungo tempo contrapposte SIAE e Soundreef, è solo un litigio tra “i signori del diritto“, gnegne, cose da cortile, tipo il pallone è mio e rigore lo decido io, una “roba” di cui a noi comuni mortali interessa marginalmente, indirettamente, anche se quel famoso culo – o pallone, nella metafora della metafora – con cui, questi si divertono a fare i gay, è sempre il nostro.

No, ti volevo solo aggiornare, nel caso tu non lo sappia, che quel D.Lgs. 35/17 che è “semplicemente” il recepimento della Direttiva Barnier, ha aperto, come al solito accade in Italia, la gabbia del “pollaio” con le “libere volpi” già a caccia. Tipo MILLE LIRE = UN EURO.

Chi è David Robert Jones?

In soldoni, cosa accade? Prendiamo ad esempio una RADIO, magari nativa digitale, perché questo è il futuro prossimo venturo, che voglia trasmettere un brano di David Robert Jones, sa che per farlo, dovrà pagare i “diritti d’autore“; più che giusto, con quei soldi David Robert Jones, ci campa e, grazie a quei soldini, può finanziare i suoi prossimi dischi. Tutto giusto, tutto bello.

Non fare il curioso e aspetta a chiedermi chi è David Robert Jones se già non lo sai, non andare su Wikipedia a vedere, perché è solo un esempio, avrei potuto citare due figuri a caso,  ma preferisco, a loro, David Robert Jones, appunto.

Dunque dicevo, fino all’arrivo di questo D.Lgs. 35/17 per alcuni utilizzi delle opere, in discoteca o nelle “vecchie” radio in FM, ad esempio, il monopolio legale della legge ti imponeva di andare in SIAE per il disbrigo delle “pratiche relative” e su cui versare il quanto per i diritti d’autore e connessi (fino al 2007 circa ma anche già un po’ prima); solo per i diritti d’autore fino all’arrivo del D.Lgs 35/17.

 

Promozioni all’italiana: prendi 1, paghi 3

Con l’abolizione del monopolio legale, Soundreef che rappresenta i “figuri di cui sopra” più altri, ha creato una sua società per la raccolta dirette di diritti d’autore, così come prevede la Legge. Si chiama LEA e da domani, anzi già oggi, potrà venire alla tua porta a bussare per chiederti quanto dovuto se hai “fatto ascoltare” un brano da loro amministrato.
Aggiungendo qui, quanto segnalato dalle radio, ovvero delle “lettere di diffida che D’Atri (Soundreef) ha inviato, tramite LEA (rappresentata.. dall’avvocato di Soundreef) ad alcuni grandi utilizzatori “intimando” loro di inviare i log del trasmesso e di sottoscrivere un contratto di licenza“.

Quindi se prima, con un’unica licenza, tu “utilizzatore” eri in regola con la legge, adesso per continuare ad esserlo, le licenze diventano 2 e se paghi un forfettario, il compenso bene che vada raddoppia.

A dire la verità, le licenze erano già DUE e non più UNA, perché già nel 2007 la SIAE aveva ottenuto, finalmente, il via libera a non occuparsi più di “diritto connesso“; nel 2012 poi con la Legge Concorrenza, quel mercato era stato liberalizzato, per tanto le “Collecting” nate – si chiamano così o anche con l’acronimo di OGC –  hanno cominciato a chiedere direttamente il compenso amministrato in vece dei titolari dei diritti in loro tutela. Qui, fino a qualche mese fa, chi la faceva da padrona, in una sorta di monopolio di fatto, era SCF Italia che raccoglie per più del 90% dei produttori discografici, anzi si può dire il 100%.

Quindi 3 licenze:

  1. SIAE per il diritto d’autore (ed editore);
  2. LEA per il diritto d’autore ed editore dei “figuri di cui sopra + altri” (tipo Gigi D’Alessio);
  3. SCF per i produttori, praticamente tutti, vuoi anche perché tutti, hanno dato mandato a SCF a raccogliere anche i loro. È sempre utile avere un amico grosso e cattivo, nelle risse può essere utile.

Quello che non ti ho ancora detto però, è che fino al 2012 i diritti connessi era DUE, cioè quello dei produttori  – le case discografiche, per dirla facile – e quelli degli Artisti, Interpreti Esecutori, Traduttori etc. e venivano amministrati dai produttori stessi. Perciò con una licenza, una di quelle 3 di cui sopra, pagavi due diritti in uno. Semplice, vero?

Serve, a questo punto una piccola pausa musicale, come in radio…

Libera Volpe in Libero Pollaio 

Bene, con la Legge Concorrenza, gli Artisti, Interpreti etc che ora chiamerò per comodità solo “AIE“, hanno voluto far da soli, per tanto in virtù delle nuove disposizione, ecco creata un’altra nuova licenza, la QUARTA, cioè!!!

Quindi, chi è David Robert Jones?

È DAVID BOWIE – che se esiste un Dio, lo abbia in gloria in eterno – ma come lo chiamano quelli che vogliono incassare per gli AIE. Lo dice la Legge – che si sono fatti loro, nda –

Quello che volevo dirti, alla fine è che se ti faccio ascoltare DAVID BOWIE, cerca di comprendere il mio disagio, perché mi trovo a dover pagare anche 4 licenze e volendo potrebbero arrivare fino a 10 (!!!!!) perché “i signori del diritto” non si sono mai messi d’accordo sul colore del pallone.

Perciò, la situazione al momento è questa, per una RADIO ma non solo, ovunque vi sia “diritto d’autore“:

  1. Licenza SIAE;
  2. Licenza LEA/Soundreef;
  3. Licenza SCF Produttori “convenzionati”;
  4. Licenza ITSRIGHT Produttori “convenzionati” + AIE;
  5. + Licenza eventuali altri Produttori + AIE.

Tutto questo perché quando salta la protezione tra ciò che è pubblico ed il privato – libere volpi nel libero pollaio del liberismo – l’unica regola che vale è il si salvi chi può, perché il ” libero pollo” siamo noi!

Pensaci se hai brindato alla notizia della multa alla SIAE.