Se è musica nuova, prima suona su Atlantide: Young Feathers
Reading Time: < 1minute Intanto da 'Cocoa Sugar' il trio britannico, rilascia 2 brani, 'In My View' e 'Lord' che ci segnalano il potenziale bomba dell'intero album.
Il 2018 sta cominciando, un po’ alla volta, a far sentire la sua voce. Lo fa con le prime anticipazioni dei brani degli album degli artisti che terremo in grande considerazione per la musica nuova di Atlantide internet radio station, ovvero con il nuovo album di Young Fathers che vedrà la luce il 9 marzo.
Intanto da ‘Cocoa Sugar‘ il trio britannico, rilascia 2 brani, ‘In My View‘ e ‘Lord‘ che ci segnalano il potenziale bomba dell’intero album.
Young Feathers, del resto, aveva già fatto sentire di cosa era capace sin dall’esordio che gli aveva fatto conquistare il Mercury Music Prize 2014, imponendo all’attenzione di tutti quel suono meticcio, incrocio di stili e culture solo apparentemente distanti.
Quello che ce li ha fatti amare sin dal primo disco, nonostante si fossero presentati con una sorta di epitaffio ‘Young Fathers Is Dead‘, per poi ritrovarli anche nei featuring con Massive Attack e nella tracklist di T2 Trainspotting.
Una vita dedicata alla radio e al mondo dell'intrattenimento e spettacolo.
Esordisce giovanissimo nel 1977 in una piccola radio del bolognese (Radio Centrale International) per poi entrare a far parte di molte importanti radio locali bolognesi e non come Radio PlayStudio, Ciao Radio, Punto Radio Bologna, LatteMiele l'Italiana, Radio Malibù, MondoRadio Network, Radio Bologna Uno, Radio Città Fujiko 103.1.
È stato uno dei DJ del mitico Q.BO' di Bologna, primo locale multimediale in Italia che ha preceduto e influenzato la scena "clubbing" degli anni '90.
Da sempre alternativo al modo "classico" di proporsi in radio, affronta le sue trasmissioni sempre e solo in modo espressivo.
Chi lo ascolta in radio, sa che se un disco è nuovo, prima lo suona lui.
Fondatore di Radio Atlantide, autore e conduttore de LNWSI La New Wave Sono Io! in onda su Radio Atlantide e in FM su Radio Città Fujiko 103.1 di Bologna. Co-Founder di CONNECT(ED) PEOPLE Un Progetto per Mettere in Comunicazione le Persone.
Dell’ormai famosissimo tormentone “Jerusalema” (78 milioni di visualizzazioni YouTube e 125 milioni su TikTok), ballato in gruppo anche sotto forma di “challenge” (finanche dai corpi militari), non mi è parso di leggere niente da parte dei musicisti e degli analisti del settore. Certo, suoniamo e studiamo tutt’altro (a parte chi pratica musica da ballo per lavoro), ma si può letteralmente ignorare un fenomeno del genere? Secondo me no. Propongo dunque qualche spunto, senza pretesa di formulare rivelazioni o analisi approfondite:
– il titolo e il testo riguardano la “città santa” Gerusalemme, in una sorta di semplice invocazione alla salvezza e all’essere condotti in quella terra (“Gerusalemme è la mia casa, Salvami, Lui è venuto con me, Non lasciarmi qui, Gerusalemme è la mia casa, Salvami, Lui è venuto con me, Non lasciarmi qui, Il mio posto non è qui, Il mio regno non è qui, Salvami, Vieni con me, ecc.”); – la lingua usata è la lingua Venda, appartenente alle Lingue Bantù e diffusa in Sudafrica (ovviamente incomprensibile a tutto il resto del mondo); – mi sovviene il fatto che la lingua Venda sia parlata anche dalla popolazione dei Lemba, una minoranza che rivendica per tradizione la discendenza da una delle Tribù disperse di Israele (e studi sul DNA paiono confermare questa ipotesi); – musicalmente trovo interessante il fatto che una voce femminile calda, tipo contralto, abbia ottenuto un successo planetario, normalmente riservato invece più a voci acute …
Insomma, un tormentone veramente “sui generis”, e per nulla scontato. Che ne dite? #jerusalema
Michael Samuel Kiwanuka (Muswell Hill, 3 maggio 1987) è un cantante britannico
Nato nel quartiere Muswell Hill, a nord di Londra, ha origini ugandesi. Ha iniziato ad approcciarsi nel mondo musicale lavorando come chitarrista turnista. Nel 2011 pubblica il suo primo EP per la Communion Records. Supporta Adele nel tour del 2011 e in seguito firma un contratto con la Polydor. Sempre nel 2011 vince il sondaggio Sound of 2012 della BBC.[1] Nel marzo 2012 è uscito il suo primo album Home Again, che raggiunge la quarta posizione della Official Albums Chart[2] e che riceve la nomination al Premio Mercury.
Nel luglio 2016 pubblica il suo secondo album Love & Hate, la cui canzone “Cold little heart” è stata scelta come sigla di testa della serie televisiva “Big Little Lies” , il brano Love & Hate , che da titolo all’album, è stato utilizzato invece nella serie tv Netflix “When They See Us”.
Per il suo stile è stato paragonato a Bill Withers, Randy Newman e Terry Callier.