HYPERPOP: Il Suono del Futuro Che Viene dal Passato
Reading Time: 6 minutesL’hyperpop è il suono del futuro che viene dal passato: un viaggio cinematografico attraverso il genere che ha rivoluzionato la musica. Dalla cameretta londinese di A.G. Cook nel 2013 ai Grammy 2025 di Charli XCX, questo hyperpop documentario racconta come un suono nato underground sia diventato il futuro della musica pop. Attraverso 10 scene narrative, scopriamo l’evoluzione dell’hyperpop: da SOPHIE e PC Music ai 100 gecs, dalla pandemia alla scena italiana (DANZƏ). Il suono hyperpop ha trasformato l’isolamento digitale in connessione globale, diventando la colonna sonora del futuro per la Generazione Z. Con video, link e contenuti multimediali, RadioAtlantide racconta il futuro della musica attraverso un formato cinematografico unico. Dal passato di SoundCloud al futuro dei Grammy, l’hyperpop rappresenta una rivoluzione culturale: il suono che unisce camerette e mainstream, isolamento e connessione, passato e futuro della musica.

Foto di <a href="https://unsplash.com/it/@elladon?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">ELLA DON</a> su <a href="https://unsplash.com/it/foto/un-gruppo-di-persone-sedute-alle-scrivanie-in-una-stanza-59DNc7LIs50?utm_content=creditCopyText&utm_medium=referral&utm_source=unsplash">Unsplash</a>
Un documentario narrativo per Radio Atlantide
DURATA TOTALE STIMATA: 95 minuti
FORMATO: Docufiction con elementi interattivi
SCENA 1: “IL LABORATORIO LONDINESE”
Londra, estate 2013
DURATA: 8 minuti
TIMELINE: 00:00 – 08:00
00:00 – Fade in (30 sec) su una cameretta trasformata in studio. Alexander Guy Cook, 23 anni, capelli lunghi che gli cadono sugli occhi, è chino su un MacBook Pro vintage. Intorno a lui: sintetizzatori degli anni ’80, cavi ovunque, poster dei Kraftwerk accanto a foto delle Spice Girls. Sul monitor di Ableton Live, forme d’onda che sembrano montagne russe colorate.
01:30 – Close-up (2 min) Alex sta manipolando la voce di una cantante fino a renderla irriconoscibile – un suono tra l’umano e l’androide, dolce ma disturbante. È la nascita di “Bipp”, il Big Bang dell’hyperpop.
03:30 – Extreme close-up (1 min) sulle sue mani che muovono fader virtuali. Ogni movimento trasforma la voce in qualcosa di più artificiale, più perfetto, più alieno.
04:30 – Piano americano (2 min) “La musica pop è troppo seria,” sussurra ad alta voce, parlando al vuoto della stanza. “E se la rendessimo completamente finta? E se fosse questo il punto?”
06:30 – Audio fade up (1 min 30 sec) Il brano finito che esce dalle casse. Due minuti e mezzo di pop sintetico che suona come una pubblicità di caramelle registrata su Marte. PC Music è nata.
📼 EMBED VIDEO: “Bipp” – SOPHIE (durata 2:30, pausa lettura)
SCENA 2: “L’INCONTRO DEI DESTINI”
Glasgow/Londra, collegamento Skype
DURATA: 5 minuti
TIMELINE: 08:00 – 13:00
Split screen: Da una parte Alex nel suo studio-cameretta, dall’altra SOPHIE in uno spazio buio illuminato solo dal bagliore di uno schermo. Lei sta manipolando il suono di una lattina di Coca-Cola che si apre, trasformandolo in un beat ipnotico.
Alex sorride. È la prima volta che qualcuno capisce davvero quello che sta cercando di fare. Sullo schermo di SOPHIE appare un file: “BIPP_SOPHIE_REMIX.wav”
Montaggio rapido: Email che si rincorrono, file condivisi, notti insonni passate a scambiarsi idee. Nasce una partnership che cambierà per sempre il concetto di musica pop.
Dettaglio: Il mouse di Alex che clicca “Send” su un’email con scritto “PC Music Collective – Welcome SOPHIE”.
SCENA 3: “LA PRIMA BATTAGLIA”
Club underground di East London, inverno 2014
DURATA: 7 minuti
TIMELINE: 13:00 – 20:00
Panoramica su una folla sudaticcia ammassata in un seminterrato. Alex è dietro ai piatti, indossa una felpa con scritto “PC Music” in font Comic Sans. Fa partire “Hey QT” – tre minuti di pop demenziale che pubblicizza una bevanda energetica inesistente.
La reazione è divisiva.
Piano americano su un gruppo di ragazzi che ballano euforicamente, braccia al cielo, completamente in estasi. Controcampo su un critico musicale di 40 anni che scuote la testa disgusted e si dirige verso l’uscita.
“Questa non è musica,” urla qualcuno sopra il beat martellante. “È rumore fatto col computer!“
Alex sorride dietro i piatti. Ha capito di essere sulla strada giusta.
Close-up sul mixer: la scritta “PC MUSIC” brilla sotto le luci stroboscopiche mentre il volume si alza ancora di più.
SCENA 4: “ATTRAVERSO L’OCEANO”
St. Louis, Missouri, 2018
DURATA: 10 minuti
TIMELINE: 20:00 – 30:00
Establishing shot di una casa suburbana anonima. Cut to: Il garage, trasformato in studio con materiali di recupero. Computer vecchi, interfacce audio tenute insieme con lo scotch, cavi che sembrano spaghetti elettronici.
Dylan Brady e Laura Les – i 100 gecs – stanno registrando “money machine”. Laura canta in un microfono da 20 dollari, la voce processata fino a diventare un cartoon. Dylan programma drum machine che suonano come se stessero per esplodere.
“E se… e se esagerassimo tutto?” dice Laura fermandosi a metà brano. “TUTTO tutto?”
Montaggio accelerato: Upload su SoundCloud alle 3 di notte, primi 100 play, primi 1000, poi 100.000. Il contatore che gira come una slot machine impazzita.
Dettaglio: Lo schermo del telefono di Laura che mostra notifiche che arrivano ogni secondo. L’hyperpop americano è nato.
SCENA 5: “LA CONVERSIONE”
Studio di registrazione di Beverly Hills, 2016
Dolly shot attraverso uno studio costosissimo. Charli XCX è seduta su un divano di pelle bianca, ascolta in cuffia un provino che suona come tutti gli altri brani pop del momento.
Si toglie le cuffie.
“No,” dice secca al produttore. “Fermiamo tutto. Voglio lavorare con SOPHIE.“
Il produttore, un uomo di 50 anni in camicia hawaiana, la guarda perplesso. “Chi?”
Charli sorride misteriosamente e tira fuori il telefono. Close-up sul display: “SOPHIE” in rubrica.
Cut to: Il primo incontro tra Charli e SOPHIE. Il “Vroom Vroom EP” che prende forma. Una pop star che decide di buttare via la formula vincente per inseguire il futuro.
SCENA 6: “IL CATALIZZATORE GLOBALE”
Marzo 2020, montaggio mondiale
DURATA: 15 minuti
TIMELINE: 38:00 – 53:00
Time-lapse di città che si svuotano. Milano, New York, Tokyo – strade deserte, saracinesche abbassate.
Cut to: Camerette di teenager in tutto il mondo. Maya, 16 anni, in un paesino della provincia italiana, scopre l’hyperpop su TikTok durante il primo lockdown.
Close-up sul suo viso illuminato dallo schermo del telefono mentre ascolta “money machine” per la prima volta. I suoi occhi si spalancano. È come se avesse trovato la colonna sonora perfetta per la fine del mondo.
Montaggio: Maya che impara a usare FL Studio, entra in server Discord con username kawaii, collabora via chat con artisti che non ha mai incontrato. La pandemia trasforma l’isolamento in connessione.
Dettaglio: Le sue dita che digitano “ciao, sono italiana, posso collaborare?” in una chat internazionale alle 3 di notte.
SCENA 7: “LA PLAYLIST CHE CAMBIÒ TUTTO”
Uffici Spotify, New York, agosto 2019
DURATA: 6 minuti
TIMELINE: 53:00 – 59:00
Piano medio su Lizzy Szabo, editor di playlist, che ascolta decine di brani simili a quelli dei 100 gecs. Sullo schermo del computer, una nuova playlist in creazione: “hyperpop“.
Zoom sulla sua faccia concentrata mentre ascolta “Bipp”, “money machine”, brani di Charli XCX. Un puzzle che prende forma.
“Questo genere non ha ancora un nome,” dice al collega. “Ma esiste.”
Cut to: La playlist che va online. Montaggio accelerato: 1.000 follower, 10.000, 100.000. L’hyperpop ufficialmente esiste.
Dettaglio: Il counter della playlist che supera 400.000 follower. L’underground è diventato mainstream senza perdere la sua anima.
SCENA 8: “LA TRAGEDIA SILENZIOSA”
Atene, 30 gennaio 2021
DURATA: 8 minuti
TIMELINE: 59:00 – 67:00
Panoramica notturna della città greca. Luna piena nel cielo.
Non raccontiamo la morte di SOPHIE direttamente. Invece, cut to: I social che si riempiono di tributi. Fan art, cover, messaggi in tutte le lingue. La sua musica che continua a suonare mentre il mondo piange.
Close-up su Alex che legge la notizia sul telefono. Una lacrima che cade sullo schermo.
“Sophie non è morta,” sussurra. “È diventata il suono stesso.”
SCENA 9: “LA RISPOSTA ITALIANA”
Italia, estate 2021
DURATA: 12 minuti
TIMELINE: 67:00 – 79:00
Montaggio geografico: Camerette sparse per tutta la Penisola. Maya a Roma, Marco 444 a Milano, Narcolessia al Sud. Tutti collegati via Discord, tutti che lavorano alla compilation (DANZƏ).
Split screen multiplo: Ognuno nel proprio spazio, ma la musica che li unisce. L’hyperpop ora ha un peso diverso – è terapia, comunità, resistenza.
“Facciamo musica per chi non ha voce” dice Maya al microfono mentre registra. “Per chi si sente alieno in questo mondo.”
Close-up sul titolo del progetto: (DANZƏ) – anche solo il nome è una rivoluzione, con quello schwa che sfida le convenzioni.
SCENA 10: “IL RICONOSCIMENTO”
Grammy Awards, 2025
DURATA: 10 minuti
TIMELINE: 79:00 – 89:00
Dolly shot lungo il red carpet. Charli XCX che cammina verso l’entrata, vestito che sembra uscito da un anime cyberpunk.
Cut to: Il momento della vittoria. “Best Dance/Electronic Album – Brat, Charli XCX.”
Finn Keane, al suo posto, ringrazia per una generazione: ‘Ha fatto questo tipo di musica per 10 anni e tutti finalmente l’hanno capito”
Mentre Charli si esibisce in un’esplosione di energia hyperpop, le telecamere catturano Billie Eilish che balla euforica tra i tavoli – anche lei conquistata dal suono che ha cambiato una generazione. Sul palco, Charli incarna il trionfo dell’hyperpop: da SOPHIE a A.G. Cook, dai 100 gecs alla scena italiana, il movimento nato nelle camerette ha conquistato il mondo.
Cut to: Maya che guarda la cerimonia dal suo computer, la cameretta ora piena di poster hyperpop e fan art. Sorride e riapre FL Studio.
Il cerchio non si è chiuso. Si è appena allargato.
EPILOGO: “FADE OUT”
Oggi
DURATA: 6 minuti
TIMELINE: 89:00 – 95:00
Panoramica su migliaia di camerette nel mondo. Ragazzini con computer economici che creano il futuro della musica. L’hyperpop è morto e vivo allo stesso tempo, come tutti i movimenti che contano davvero.
Close-up finale su uno schermo che mostra “NEW_HYPERPOP_2025.wav”. La rivoluzione continua, un beat alla volta.
Fade to black sul suono di sintetizzatori che diventano sempre più distorti, sempre più belli, sempre più alieni.
THE END.
Ma in realtà, è solo l’inizio.
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