Pinc Louds “You Can’t Eat the Moon and Be a Werewolf Too”

Reading Time: 5 minutesIl nuovo album dei Pinc Louds “You Can’t Eat the Moon and Be a Werewolf Too” esce il 15 agosto 2025. La band di NYC guidata da Claudi trasforma il trauma personale in hardcore acoustic doo-wop, con singoli come “This Hate Hurts” e “Quotidien” che raccontano il percorso dal breakdown alla rinascita artistica.

Pinc Louds You Can't Eat the Moon and Be a Werewolf Too album cover 2025 Needlejuice Records
Reading Time: 5 minutes

La band di NYC che trasforma il dolore in arte attraverso l’hardcore acoustic doo-wop

Sono il 4990esimo iscritto al canale YouTube dei Pinc Louds. Non siamo tantissimi ma qui si respira aria musicale di grande intensità, quella che ti fa capire di essere arrivato nel posto giusto al momento giusto. Mentre scrivo, mancano poche settimane all’uscita di You Can’t Eat the Moon and Be a Werewolf Too (15 agosto 2025, Needlejuice Records) e l’attesa tra noi “iniziati” cresce ogni giorno.

Perché quando scopri Pinc Louds, capisci di aver trovato qualcosa di raro. È come entrare in una NYC parallela, quella dei tunnel della metropolitana dove una voce che sembra uscita da un cartone animato racconta verità che ti spiazzano, dove spettacoli con pupazzi giganti diventano viaggi emotivi che non sai bene come definire.

Chi Sono i Pinc Louds: Da Puerto Rico ai Tunnel di NYC

Claudi (tutti i pronomi vanno bene) si è trasferito da Puerto Rico a New York nel 2015 con un sogno apparentemente folle: suonare nella metropolitana. Il nome Pinc Louds esiste nella sua testa da oltre vent’anni, da quando bambino scriveva “Pink Clouds” perché “a tutti piacciono le Pink Clouds quindi piaceremo a tutti!”. Un gioco di parole che racchiude già tutto: l’innocenza infantile e la furbizia linguistica, il rosa confetto e il volume punk.

Ma quello che è successo negli anni è andato ben oltre i sogni di qualsiasi busker. Dalla Delancey Street Station ai palchi del Joe’s Pub, dal Lincoln Center ai concerti pandemia-proof a Tompkins Square Park (dove sono stati definiti “la band che ha salvato l’estate” da ABC News), Pinc Louds è diventato un fenomeno culturale unico.

Paul Banks degli Interpol, dopo averli visti per strada, ha dichiarato: “Non voglio sprecare parole cercando di descrivere la magia, ma questa musica ha sintonizzato la mia anima”. E quando anche gli Os Mutantes ti portano in tour, capisci che stai assistendo a qualcosa di speciale.

Il Sound Unico: Hardcore Acoustic Doo-Wop

Come definire musicalmente i Pinc Louds? Claudi stesso ammette: “Non ho ancora pensato a un buon nome per quello che facciamo”. Si autodefiniscono “hardcore acoustic doo-wop”, ma è riduttivo. È un mix di Billie Holiday e Pixies, di crooner anni ’20 e energia punk, di tropicalia e armonie doo-wop.

E c’è un’altra connessione fondamentale che emerge dalle parole di Claudi: “Le mie ispirazioni sono come sogni: sono radicate in luoghi reali (Chordettes, Gene Austin, Bobby Capó, Ismael Rivera, Violent Femmes, Billie Holiday…) ma nello stato onirico si distorcono e gli acquerelli si mescolano”.

Non è un caso che ascoltando “This Hate Hurts” riaffiori l’eco di “Gone Daddy Gone” – quella kalimba che diventa protagonista richiama direttamente il leggendario xilofono dei Violent Femmes. Come i Femmes hanno fatto negli anni ’80, anche Pinc Louds prende strumenti “innocenti” e li trasforma in armi di intensità emotiva. È la stessa alchimia: energia punk veicolata attraverso strumentazione che non dovrebbe appartenere a quel mondo, creando un contrasto straniante e magnetico.

Il centro di tutto è quella voce inconfondibile di Claudi: volutamente “cartonesca”, un falsetto costruito che Claudi confessa apertamente non essere naturale. Ma è proprio in questo artificio interpretativo che si nasconde la genialità: quella voce diventa il contenitore perfetto per emozioni troppo intense per essere espresse “normalmente”. È il paradosso artistico perfetto: la costruzione stilistica che veicola l’autenticità più brutale.

La Formazione Internazionale

Accompagnano Claudi musicisti da tutto il mondo:

  • Marc Mosteirin (tastiere/basso, background classico NYU)
  • Matt Dallal (batteria)
  • Una squadra di pupazzi animati che trasformano ogni live in un’esperienza immersiva totale

Dal Breakdown alla Rinascita: Il Cuore del Nuovo Album

Per capire You Can’t Eat the Moon and Be a Werewolf Too bisogna partire dal 2022, l’anno che ha cambiato tutto. Claudi ha avuto un crollo mentale, è stato ricoverato, ha smesso di fare musica per un anno. Dopo il rifiuto per un lavoro da Trader Joe’s, ha deciso di tornare all’arte. Ma stavolta senza filtri.

I tre singoli anticipatori raccontano questo percorso con una precisione emotiva devastante:

“This Hate Hurts”: La Confessione Più Brutale

“This Hate Hurts” è la confessione più brutale. “Sto marcendo dall’interno… Questo odio fa male”. Il testo, frammentato e ossessivo, riproduce letteralmente lo stato mentale del breakdown. Nel video, Claudi si muove tra una camera rosa imbottita (l’artificio protettivo dell’ospedale psichiatrico) e un ambiente claustrofobico dove la band sembra in seduta terapeutica. Momenti di “vera schizofrenia” squarciano la superficie cartoon, mentre la voce cartonesca esplode in vocalizzi di pura tensione emotiva.

“Quotidien”: Il Dolore Quotidiano

“Quotidien” (la prima canzone scritta post-ospedale) mostra il dolore che invade la vita quotidiana. “Ho un bellissimo bambino… dovrei essere felicissima, non dovrei provare tutto questo dolore”. È la depressione post-partum raccontata senza filtri: accompagnare il figlio a scuola diventa calvario, il passeggino vuoto metafora del vuoto interiore. “Spero che non sappia che sto soffrendo” – la protezione del bambino dalla propria fragilità.

“Sequins (Do The Twenty Two)”: La Rinascita

“Sequins (Do The Twenty Two)” chiude il cerchio con la rinascita. “Ho smesso di prendere pillole nel… 2022”. I sequins non sono più mascheramento ma celebrazione. “Do the twenty two” significa ballare l’anno del crollo, trasformarlo da trauma in svolta. L’artificio diventa strumento di gioia, non di nascondimento.

Gordon Raphael: Produttore degli Strokes per Pinc Louds

Per questo album, Claudi ha scelto Gordon Raphael, produttore degli Strokes. Una scelta che può sembrare strana, ma che rivela la sua genialità. Raphael ha capito immediatamente l’universo Pinc Louds.

Per “Quotidien”, Claudi gli ha detto: “Voglio che suoni come se ci fosse qualcuno che fa tap dance durante la canzone, ma lontano, sospeso nella coscienza del cantante, contrastando la tristezza”. E Raphael ha capito perfettamente, coinvolgendo addirittura un ex-membro di Stomp per i suoni percussivi.

È questa sensibilità verso l’astratto che fa sperare che “You Can’t Eat the Moon and Be a Werewolf Too” possa essere qualcosa di speciale, a giudicare da quello che abbiamo sentito finora.

Perché Questo Album Ci Serve Adesso

In un panorama musicale spesso artificiale, Pinc Louds fa qualcosa di particolare: usa la costruzione stilistica per dire la verità. La voce cartonesca di Claudi, i pupazzi di materiali riciclati, l’estetica teatrale non sono scappatoie dalla realtà ma strumenti per esplorarla più a fondo.

You Can’t Eat the Moon and Be a Werewolf Too è musica che, nelle parole di Claudi, “puoi ballare e crollare allo stesso tempo. Una festa nel reparto. Un grido al Cielo… Un bacio all’Inferno.”

È arte che nasce dal dolore ma che si trasforma in celebrazione. È il racconto di come si può rinascere non nonostante i propri demoni, ma insieme a loro. È la prova che la vulnerabilità, quando incontra la creatività senza limiti, può generare bellezza.

Il 15 agosto 2025, quando l’album sarà finalmente disponibile su Bandcamp, noi 4990 iscritti potremo dire di essere stati qui fin dall’inizio. Ma qualcosa mi dice che presto saremo molti di più.


Info Essenziali: Pinc Louds “You Can’t Eat the Moon and Be a Werewolf Too”

  • Album: “You Can’t Eat the Moon and Be a Werewolf Too”
  • Data di uscita: 15 agosto 2025
  • Label: Needlejuice Records
  • Produttore: Gordon Raphael
  • Album Release Show: 16 agosto 2025 @ Le Poisson Rouge, NYC
  • Genere: Hardcore Acoustic Doo-wop / Art-punk / Indie

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