Voglio fare il Disk Jocka

Una vita d’inferno

La vita da DJ o da “Mettitore di Dischi“, come piace dire a me, è un inferno. Lo è sempre stata, non è una novità ma più passa il tempo, e il più il castigo si fa pesante.

Prima si sono inventati il “Lavoratore Autonomo Esercente Attività Musicali” scaricando così sul DJ (più le altre figure comprese nella nuova posizione previdenziale) l’onere dell’agibilità exENPALS, quando la legge la pone in capo al Datore di Lavoro.

E il mio compenso?

Come avviene sempre in questi casi, al Lavoratore/DJ vengono imposte nuove spese senza che il suo cachet o compenso, venga adeguato perché, col ca@@o che io Datore di Lavoro che prima di pagavo a schiaffi a due a due finché non diventano dispari, adesso ti pago in Euro fruscianti!!! Mica son così scemo!

E poi, stasera non hai portato gente, vuoi anche dei soldi???

Dopo questa (o prima? boh), si sono inventati la “Licenza DJ“, una roba allucinante che non serve a niente ma al “Disk Jocka” gli hanno fatto credere che “così sei in regola”, “attento che è obbligatoria, se non la fai rischi denunce e multe“.

Il compenso non cambia

Nonostante non fosse niente vero e decine di Provvedimenti e Sentenze oltre a Giurisprudenza ormai unanime fosse lì a dimostrarlo, anche questa volta il compenso al DJ non è cambiato.

Ora la SIAE ne ha inventata un’altra, la definitiva (?).

Dall’8 luglio, il DJ impegnato a “sonorizzare” le “Feste Private” (Compleanni, Matrimoni, Festa di Laurea, Anniversario di Matrimonio, Battesimo, etc), ovvero quelle feste, anche da ballo, che si tengono in Pubblici Esercizi, ristoranti ad esempio, riservate ai soli invitati, NON sarà più tenuto a compilare il “Programma Musicale” o “Borderò” come ormai lo chiamano tutti.

Ecco, se avevi almeno una pezza d’appoggio in caso di vertenze con Datore di Lavoro, per dimostrare il mancato versamento dei contributi (quando non tocca a te), insomma, per avere una traccia telematica delle serate che hai fatto, ora non ti resta che piangere se non ti pagano e non sai come dimostrare che eri tu dietro la console.

Come diceva Mingardi nella parte della mamma che chiede al figlio cosa vuole fare da grande?:

– “ai vut fer al Disk Jocka!!!“

-“Ti propri creten!“