TIME CAPSULE – Che Rock ironico dai Formentera Lady

(Massimo Siddi per L’unità Edizione di Bologna 10 giugno 1987)
«Questi sono i tuoi anni importanti, la tua vita» cantano gli Hüsker Dü nel loro ultimo album; non è una profezia ma una semplice constatazione. ‘l’esortazione a realizzare subito quello che questi anni stanno disegnando con inconfutabile chiarezza. Gli Hüsker Dü sono degli acuti osservatori della realtà, i tempi stanno finalmente cambiando: la Look-generation si è suicidata dentro quei fumosi vestitini diventati troppo stretti, Mtv (il colosso videomusicale americano) perde colpi, segno di un vistoso calo di interesse per il videoclip, le classifiche ufficiali sono invase da produzioni indipendenti, Duran Duran collezionano amorosi insuccessi, comincia a segnare il passo quell’assurda cultura da mix, remix, re-remix che ha fatto diventare la musica un odioso orpello vinilico.
È giunto il momento di ricostruirsi una verginità, di ricomporre le tracce che avevamo frettolosamente dimenticato all’alba degli anni ’80. Sono anni importanti per la nostra vita; tutto il pianeta è scosso da un fertilissimo fremito neo-garage-psichedelico e questa volta l’Italia non ha perso il treno e ha creato una sua scena musicale (ci sarebbe molto da discutere ma anche al Festival di Sanremo se ne sono accorti). Torino, Roma, Firenze, Pavia sono oramai diventate le città cardine nella mappa del suono made in Italy.
Passati gli anni bui, smaltita la sbornia creativa della Bologna Rock anche la nostra città sta lentamente ricomponendo le fila e sta ricominciando a crescere una folta prole di rockers.

Ancora una volta, però, è dalla provincia che arrivano i vagiti più forti, San Pietro in Casale ha partorito i sorprendenti Formentera Lady. Una banda che, come molte in Italia, trae fonte della propria ispirazione dalla musica della metà degli anni ’60 filtrata attraverso una rilettura intelligente di tutta la cultura rock della fine dei ’70 e l’inizio degli ’80. Poche canzoni corte, abrasive e ironiche. I Formentera Lady nascono nel luglio ’84, c’era un caldo bestiale, amano presentarsi così: « … all’urto ritmico Roberto Bernardi… al contrabbasso tellurico Andrea Guandalini… alla chitarra diesel Duccio Colombo… alla voce e chitarra bianca Maurizio Ferlini». Il gruppo ha per ora all’attivo un solo demotape con 5 brani fulminanti fatto di citazioni colte per Gogol in Dusty Devil, creazioni fantasmagoriche in Highway Witch, tributi a Joe Jackson in Song for Guipago e allucinate ironie in Cocco Bill for President (Coca Cola contro Pepsy Cola… Atlanta brucia … Clark Gable non «digerisce»… l’America è nervosa, arriverà Cocco Bill con una camomilla).
È davvero sorprendente che un gruppo tanto giovane sia già dotato di così buona tecnica musicale. Ogni loro apparizione dal vivo è un invito al divertimento.