Solo chi può sentirla trova la rotta. MakeMu sica Maestro! la storia segreta di Radio Atlantide raccontata da Massimo Siddi
Reading Time: 7 minutesGli anni successivi al quasi debutto di Città di Frontiera su RIN passarono abbastanza in fretta ma in questo racconto, sono importanti; offrono una visione del futuro assolutamente sconvolgente.
Mattia sta per raccogliere il meritato frutto del suo lavoro portando al successo un gruppo musicale bolognese come non si vedeva da tempo, o forse come in Italia non si era mai visto – allora la definimmo una boy-band perché effettivamente quello era, sbarbi maledetti che al primo disco (l’unico in verità) vendettero più di un milione di copie, mica cotica – mentre da parte mia, si stava per aprire l’ennesimo loop spazio-temporale.

Gli anni successivi al quasi debutto di Città di Frontiera su RIN passarono abbastanza in fretta ma in questo racconto, sono importanti perché offrirono una visione del futuro assolutamente sconvolgente.
Mattia sta per raccogliere il meritato frutto del suo lavoro portando al successo un gruppo musicale bolognese come non si vedeva da tempo, o forse come in Italia non si era mai visto – allora la definimmo una boy-band perché effettivamente quello era, sbarbi maledetti che al primo disco (l’unico in verità) vendettero più di un milione di copie, mica cotica – mentre da parte mia, si stava per aprire l’ennesimo loop spazio-temporale. Accadde cioè che incontrai di nuovo, non ricordo le ragioni, il tecnico di LatteMiele che intanto aveva aperto una sua attività di telefonia e computer, articoli allora in fortissima espansione: Andrea, è il suo vero nome.
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Andrea è una persona piuttosto precisa, attenta e con una fortissima propensione agli affari, non era un caso se si era buttato sui “telefonini” che finalmente erano diventati abbastanza piccoli da poter entrare nelle tasche e nelle borsette di tutti. Organizzatissimo poi, non ricordo di aver mai visto una scrivania così pulita e ordinata come la sua ma del resto se devi collegare un ponte radio per far sentire Paolo Fox, devi sapere che cavetti saldare per non trovarti con Albertino e il DeeJay Time, ed era più o meno con quel perfetto ordine che lo rincontrai nel suo ufficio a parlargli di un “progetto di radio” che avevo in testa.
Siamo nel 1999 anche se è non mi è possibile datarlo con esattezza, inizio metà fine non ricordo. Riallacciati i rapporti con Andrea, gli spiegai di come si sarebbe potuto creare un portale web che avesse dentro “tutta la musica del mondo“, quella famosa e affermata come per i Red Hot Chili Peppers, così come quella di artisti emergenti – ho sempre odiato questa parola perché soprattutto in Italia non ha mai significato nulla – a cui avremmo potuto offrire una piattaforma di pubblicazione delle loro opere, diventandone quindi editori. In questo portale poi, la persona si sarebbe potuta divertire a creare delle proprie stazioni radio online, accedendo ai contenuti del portale o aggiungendone di propri. Avrebbe poi potuto fare playlist personali che si sarebbe ascoltato quando voleva, condividendole le avrebbe fatte ascoltare anche ad altri, sulla rete.
Se hai memoria di quel periodo, allora ricorderai che fu l’anno in cui nacque anche Vitaminic che si proponeva, grosso modo, le stesse cose sul sito www.vitamic.it – oggi purtroppo chiuso – e negli Stati Uniti vedeva la luce Live 365 un vero e proprio network di internet radio.
Quello che era a differenza MakeMu te lo dico, con tutti i particolari tra un attimo, perché deciso che la cosa si doveva fare bisognava trovare un nome che in quel momento ancora non c’era e me ne sarei dovuto occupare io.
Come avrai certamente capito MakeMu è un “mixing fonetico” di inglese e italiano, con scrittura in stile bimbominkia. Da una parte significa semplicemente “Fai Musica!”, dove il “music” resta tronco; dall’altro fa il verso (della mucca?) al “ma che mu ma che mu ma che musica maestro” con la quale Raffaella Carrà apriva Canzonissima ai primi degli anni ’70. A sceglierlo, a votarlo come migliore le miei due figlie di 7 e 5 anni.
I nomi a dominio vennero registrati il 18 e 19 settembre 2000 (.it e .com) perché nei mesi precedenti io, Andrea e con Daniele e Maurizio, già soci di Andrea nel negozio di telefonia e computer, avevamo duramente lavorato per far nascere il progetto che intanto, si era arricchito di molte funzioni che lo facevano percepire come un “oggetto” dai molti utilizzi – oggi forse le chiamerebbero “app” – sia pur virtuale. MakeMu partecipò poi ad una gara con un bando di concorso per progetti imprenditoriali multimediali – oggi le chiamerebbero startup, che non fa altro a ribadire ancora una volta quanto sia vecchio – dove arriva secondo e “vince” il 50% dei fondi necessari ad accendere il motore, scegliendo poi di trasferire la sua sede a pochi passi dal parco intitolato ad Andrea Moneta, Mauro Mitilini e Otello Stefanini, i tre Carabinieri uccisi dai killers della Banda della Uno Bianca.
Mi rendo conto che ora il racconto diventa eccessivamente tecnico, pallosissimo e con nessun pathos, per cui ti metto uno screenshot – con anche gli errori grammaticali compresi – di come appariva MakeMu che intanto aveva assunto l’acronimo di MKM, nel 2001 già operativo e con tutti i suoi accessori ben in vista
e quindi qui sotto come funzionava nel suo complesso, così che se ti prende un colpo di sonno puoi sempre passare oltre e scoprire come andò a finire questo ennesimo passo verso Atlantide.
COME FUNZIONA MKM
Su MAKEMU è possibile ascoltare la musica in STREAMING (cioè in tempo reale come si trattasse di una radio) utilizzando un PLAYER come MEDIA PLAYER di Microsoft.
Per l’ascolto in STREAMING è necessario essere collegati ad Internet e la qualità dell’audio è molto compressa x permettere l’esecuzione in tempo reale del brano.
La seconda possibilità è quella ormai diffusissima del MP3, vale a dire SCARICARE (DOWNLOAD) i files musicali in formato MP3 per poi ascoltarli a qualità CD in un secondo momento anche OFF LINE utilizzando un PLAYER come WINAMP o lettori MP3 come RIO della DIMOND.
Come dicevamo prima è difficile circoscrivere MAKEMU, anche perché le sue funzionalità sono illimitate e in continua evoluzione. Vediamo comunque le principali caratteristiche ad oggi:
RADIO MAKEMU: è il meglio della programmazione musicale del momento selezionata in base a criteri statistici sulle preferenze degli utenti e con le migliori novità del momento. Un gradevolissimo mix tra brani intramontabili e nuove tendenze.
CANALI TEMATICI MUSICALI: Ad oggi sono disponibili 150 canali tematici
divisi per genere, (ogni giorno se ne aggiungono di nuovi) per citarne
alcuni , il canale della musica latina per chi ama il calore dei ritmi
Caraibici, il canale NEW AGE per chi cerca nella musica un momento di
rilassamento e meditazione, al canale della CLASSICA per chi ama il genere.
Tutti i canali sono divisi in sottogeneri che facilitano e indirizzano la
scelta proprio sul genere desiderato, ad esempio REGGAE/ITALIANA,
DANCE/ITALIANA, ETNICA/INDIANA, ETNICA/COUNTRY ecc.
CANALI TENATICI D’ ASCOLTO: Sono ad oggi un paio ma in costante aumento.
Tra i più frequentati, il canale BARZELLETTE, OROSCOPI, SPORT,
FIABE PER BAMBINI.
RADIO ON-DEMAND : Il fiore all’occhiello tecnologico di MAKEMU.
In questa sezione definita anche MY RADIO l’utente può spingersi oltre al canale tematico nella personalizzazione della propria programmazione musicale creandosi la propria PLAY LIST !!!!! Una volta registrato, l’utente avrà all’ interno di MAKEMU il proprio spazio virtuale musicale dove può monitorare costantemente la propria “esistenza” all’interno della comunità. Dalla gestione del proprio credito delle proprie PLAY LIST, dei propri download e dei refer.
ACQUISTO CD : Da ogni pagina e in ogni momento è possibile acquistare il CD del brano preferito o del brano che si sta ascoltando con un semplice CLICK.In pochi giorni il CD, il disco,la cassetta, il DVD o la videocassetta interessata sarà a casa vostra.
DOWNLOAD MUSICA : Con la tecnologia MP3 e quelle che saranno perfezionate in futuro è possibile acquistare e scaricare con un solo CLICK il brano che si sta ascoltando. Ci teniamo a dire che tutto questo nel pieno rispetto dei diritti degli artisti e dei produttori fonografici. MAKEMU è contraria e in lotta contro sistemi di pirateria musicale quali NAPSTER o GNUTELLA.
MAKEMU pèrora la causa della legalità e del giusto prezzo della musica.
Le moderne tecnologie lo permettono.
MAKEMU CHAT: Uno spazio virtuale dove DJ, ARTISTI e utenti possono
interagire in tempo reale scambiandosi opinioni su preferenze musicali,
concerti, notizie sugli artisti e sulle moderne tecnologie.
MAILING LIST: Iscrivendosi alla MAILING-LIST di MAKEMU si ha diritto a
ricevere via MAIL tutte una serie d’informazioni utilissime quali notizie su
artisti, concerti, CD, musica in genere e tutte le novità del portale
MAKEMU.
MAKEMU FORUM: In questa sezione ogni utente registrato può partecipare
attivamente alla vita di MAKEMU con apporto d’idee, notizie, informazioni.
MAKEMU BACK STAGE: In questa sezione gli artisti indipendenti e i musicisti
possono crearsi il proprio spazio virtuale per proporre la loro musica e
farsi conoscere al grande pubblico.
MKM CHANNEL: Il canale “SPERIMENTALE” per eccellenza dove è possibile vedere le prime trasmissioni audio – video …… non è una TV …… forse è qualcosa di più!!!!
In queste righe, concepite vent’anni fa ci sono dentro concetti tecnici ed espressivi che solo oggi cominciano ad entrare nel lessico comune di molti, con alcuni come il MKM CHANNEL che anticipava addirittura la “moda” del momento della “radiovisione” sia pur ancora oggi nella sola banda antica del DTT e tutta declinata al solo lato tecnico, mentre noi già allora eravamo “tutto IP” e con la libertà di creare nuova comunicazione.
Quindi la Mucca dei Pink Floyd che poi non era dei Pink Floyd non significa nulla, mi hai fregato? Sì, la mucca per un breve periodo fu presa in considerazione per il marchio di MKM anche se di fatto, non entrò mai veramente in gioco.
Come ricorderai ti avevo raccontato di come Città di Frontiera aveva ormai sviluppato una sua forma “Radio” in senso pieno del termine e finalmente con MakeMu ne aveva trovato una corretta interpretazione anche in senso tecnico con la sola pecca di essere troppo in anticipo sui tempi per quanti sforzi Andrea era riuscito a fare, dandogli una serie di utilizzi facilmente comprensibili.
Il progetto MakeMu ci portò anche a Milano, negli uffici della BMG dietro Piazza Duomo perché avevamo stuzzicato l’attenzione di una sua responsabile che chiamerò con il nome di fantasia di Tamara – non ricordo quale fosse il suo vero nome ma non è importante – che voleva parlare del nostro player creato da Daniele, l’informatico del gruppo, per l’integrazione con un loro progetto chiamato “Blue non so cosa“. Non se ne fece nulla perché più che una collaborazione, una unione di teste e database, quello era a tutti gli effetti il tentativo di inglobarci dentro un qualcosa di cui poi avremmo perso ogni controllo.
Che il rapporto con le major discografiche – ma anche con le cosiddette indipendenti che in Italia sono solo una parola vuota – fosse difficile, lo scoprimmo subito e fu anche la concausa che mi portò ad abbandonare MakeMu.
Accadde cioè che la mia visione del progetto differisse da quella di Andrea su un dettaglio purtroppo importante: io spingevo affinché la nostra licenza multimediale – avevamo la numero 5 in Italia – fosse estesa e coprisse l’attività degli users che creavano playlist e radio online, sollevandoli così da ogni ulteriore incombenza verso SIAE e altri soggetti. Andrea la pensava all’esatto opposto.
A mettere fine alla discussione ci pensò la Universal che ci mandò una diffida a trasmettere i suoi brani, tra cui ricordo gli U2, perché a suo dire non eravamo autorizzati alla riproduzione. Eravamo all’alba della questione sui diritti connessi che sulla rete non aveva ancora una sua precisa individuazione.
Fu quello il colpo mortale, come uccidere un bambino nella culla, per me una sconfitta dal punto di vista artistico visto che riduceva il tutto all’ennesimo gadget senza anima. Fu allora che comincia a disinteressarmi di MakeMu.
Intanto anche la mia vita stava subendo una cambiamento radicale, tanto che mi ritrovai poco dopo, nel 2002, ad imbarcarmi in una fredda giornata di ottobre, su un traghetto diretto verso Atlantide.
…to be continued [cit.]