Primo Maggio da Gigante

Nella lunga e bellissima giornata di ieri del Primo Maggio, è salito sul palco un Gigante che è riuscito a mettere la pietra tombale, speriamo definitiva, su decenni di comunicazione piegata alle “voglie del potere”.
Quel manovratore che per non essere disturbato ha potuto godere del silenzio servile anche della radiofonia italiana con “prodotti editoriali” di nessuna qualità. Neppure con quell’intrattenimento puro, quello che dovrebbe distrarre allegramente, condito di argomenti e comici che non fanno ridere.
Come un calcio di rigore al 90°
Sì, la radiofonia italiana in genere è diventata nel tempo, una enorme arma di distrazione di massa, ancor peggio del calcio. Sino a quando, complice Internet, le cose hanno cominciato a cambiare senza che la radiofonia tradizionale ma più in generale tutta la comunicazione italiana, potesse fare nulla per fermarla. Come un rigore sbagliato al 90° nella finale di Coppa del Mondo.
Quel gigante si chiama Fedez.
Al di là del contenuto del suo intervento che, personalmente, condivido dalla prima all’ultima riga senza riserva alcuna, Fedez a messo a nudo, distruggendolo, come il format che ha sin qui ha alimentato il mondo dei Media italiani, sia obsoleto, fuori dalla realtà e dalla storia. Non è stato solo Fedez contro RAI, un Servizio Pubblico al servizio dei partiti, ma più in generale Internet contro Etere, Social contro Flusso.

Dalla TV ai Social
Fabio Bonifacci, tra i pochi sceneggiatori italiani che sanno raccontare storie emozionanti, che mettono in moto il cervello e il cuore, lo ha sintetizzato in modo perfetto, come solo lui sa fare: “L’intervento di Fedez è storico. Ha sancito il passaggio di consegne dalla tivù ai social. Quello di Fedez non è solo coraggio, è forza. Ha agito così perché, coi suoi numeri su Instagram, non ha nessun bisogno della Rai; se non lo invitano più è uguale.
Domani il concertone farà tipo 2 milioni di ascolti ma stasera il video di Fedez sui social ne ha già fatti di più: 3 milioni.Di che parliamo? È come se Fedez fosse proprietario di una sua rete televisiva, di Rai o Mediaset se ne impippa. Oggi l’ha dimostrato con la naturalezza degli scontri in cui, semplicemente, chi ha più forza la usa.
Il balbettio dei dirigenti Rai contro Fedez che urlava, ha reso con precisione la misura delle forze in campo.“
La Scelta
Fedez ha fatto una scelta, si è schierato grazie alla sua posizione, certo, ma fosse anche per propria convenienza, è così che si fa. Si usa la forza per vincere, come faceva Senna, nato non per arrivare secondo o terzo, o Radio Alice nata per dare una voce a chi non l’aveva mai avuta.
Fare una scelta e non piegarsi alla corrente che disperde ogni cosa quando arriva al mare. Scegliere di essere Ludovico o Marco, chi per l’Arte, chi per l’Amore, come ne “La Scelta” di Caparezza.