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L’anima del Marchese del Grillo è viva e lotta insieme a Loro.

Stanno succedendo cose strane nel mondo della radiofonia italiana. Cose di cui magari non te ne frega niente, un po’ perché non ci hai mai fatto caso o solo perché avevi di meglio fare. E ne avresti tutta la mia solidarietà e comprensione, Non c’è Gusto in Italia ad essere intelligenti. Cose comunque che, una volta svelate, ti fanno pensare a quella famosa frase di Johnny Rotten pronunciata durante il suo ultimo concerto con i Sex Pistols: “mai avuto la sensazione che vi abbiamo fregato?” ma più che una sensazione, ormai una certezza. Praticamente un dogma.

I Radio

Quando si parla di Radio italiana e dove Radio diventa come un nome proprio, chi ti scrive, la vuole intendere nella sua accezione generale, questo per evitare i distinguo che pure esistono ma vanno considerati come le più classiche eccezioni che confermano la regola.

In un articolo precedente “Siamo Solo Noi”, avevo posto l’attenzione sul mito generazionale del “ai miei tempi si saltava i fossi per la lunga”. Quello che impedisce alla radiofonia italiana di fare delle scelte basate sugli ascoltatori, anzi meglio sugli Usergli ascoltatori o gli spettatori, oggi come oggi, sono una categoria del passato, passiva a cui è stata tolta la possibilità di scegliere, di avere gusti propri tali da influenzare le scelte dei Media – e non come parte di un sistema che mette come principio comunicativo la propria promozione.

Se e quando vuoi misurare il “successo” di questa o quella canzone o cantante, così come accade anche per la Radio italiana, non hai mai nessuno strumento oggettivo a darti una mano.
Ricordalo sempre, questa è l’Italia, not America, qui ti troverai sempre di fronte un Marchese del Grillo a dirti: “Io sono Io e voi non siete un cazzo!”. È da qui che nasce la sensazione che ti abbiamo fregato, e lo hanno fatto.

Streaming vs Radio

Nel mondo della radiofonia italiana, da tempo, si è insinuata l’idea (forse) maggioritaria che lo Streaming sia in concorrenza con la Radio. Più esattamente che Spotify abbia scientemente portato via ascoltatori alla Radio.

È quasi impossibile essere d’accordo con questa visione, personalmente l’ho sempre criticata come miope e, appunto, autoreferenziale. Anche ammesso che Spotify lo abbia fatto deliberatamente, si spiegherebbe solo la ragione per la quale la Radio, nella sua funzione di divulgazione musicale, non conti più nulla: il mondo è cambiato entrando nell’Era Biomediatica, la Radio è rimasta, al massimo, alla Multimedialità.

E dire che ormai da almeno vent’anni si parla di “I’m the Media”, lo scrisse nel 2007 Alain Thys in una sua presentazione, disegnando poi tutta una serie di previsioni come: “la fine del marketing tradizionale è vicina”. Cose che per altro, innovatori come Set Godin affermano da sempre dentro i loro saggi.

La Radio, in questo passaggio epocale, si è smarrita senza capire che lo User ha soppiantato l’Ascoltatore.

Delle Due, l’Una

Il detto è: “Delle due, l’una”. Quindi o Spotify non è in concorrenza con la Radio, rivolgendosi ad un mercato diverso, oppure la Radio si vorrebbe accreditare dentro un mercato che non è mai stato suo non avendo capito come affrontare l’innovazione portata dalla Rete Internet.

Dovendo comunque, restare entro i nostri confini ed usare i pochi strumenti a disposizione per tentare un’analisi critica alla Radio e sapendo comunque che la Musica per scelta stessa della Radio, conta solo come sottofondo, possiamo chiedere aiuto ancora una volta a Hit Parade Italia con, questa volta, le classifiche settimanali dei 200 singoli di maggior “successo”, nello specifico questa dal 12 al 19 agosto.

Qui scelgo di mostrarvi i primi 10, la classifica completa sul sito di Hit Parade Italia. Classifica fondamentale per avere l’esatta fotografia tra cosa si sceglie e cosa no.

Qui sono presenti i dati relativi alle scelte dell’User (Streaming e Download) e quelli della Radio nella classica direzione del “da dentro a fuori” (Airplay).   Come ci spiega Michele Daniele, founder di Hit Parade Italia, le prime “colonne indicano rispettivamente posizione in classifica nella settimana corrente ed in quella precedente, il numero di settimane in classifica e la massima posizione raggiunta.
Le ultime colonne indicano un indicatore percentuale di successo del brano rispetto al N.1 posto uguale a 100% ed il contributo al successo del brano dato dai tre canali Streaming (S), Airplay (A) e Download (D)
.”

User vs Ascoltatore

Grazie a questa impostazione, possiamo immediatamente capire, quanto pesi la scelta dello User sul successo di una canzone, rispetto a quello esercitato da quello della Radio verso il suo Ascoltatore. Con alcuni casi clamorosi.

Le prime 3 posizioni della Top 200 di Hit Parade Italia, vede prevalere lo Streaming e il Download sulla programmazione della Radio (Airplay). La scelta dell’Io Biomediatico, anche solo per lo Streaming, prevale quella della Radio.

In generale, sulle 200 canzoni della Top di Hit Parade Italia, solo per 56 prevale l’Airplay, poco più del 25%.

Alla posizione numero 4 la prima sorpresa: “Vetri Neri” ottiene l’89% di Streaming, 91% con il Download, nonostante le tante settimane dall’uscita e dal suo Radio Date (19-05-2023).

Si potrebbe concludere che “Vetri Neri” piace all’User ma non alla Radio che lo ritiene “non radiofonico”.

Lo stesso si può dire, anche se in misura minore di “Bellissima” e “Fragole”. Scorrendo poi la classifica, molte altre sorprese si incontrano, anche più eclatanti di “Vetri Neri”; ed anche per cantanti di cui si è parlato tanto in termini di promozione, come Travis Scott, ad esempio, e dove “K-Pop” è presente da 40 settimane con la posizione massima raggiunta al numero 37 e con un 98% di Streaming a fronte di solo il 2% di Airplay. Eppure il concerto al Circo Massimo era “murato di gente!

Al contrario Laura Pausini con “Il Primo Passo sulla Luna” che occupa la posizione massima 43 a 8 settimane dal lancio, ha 100% di Airplay e, di conseguenza, 0% di Streaming e Download.
Vedremo cosa ci porterà Hit Parade Italia nelle prossime settimane perché, non l’ho detto prima ma queste sono Classifiche Dinamiche.