Hang The DJ – Le Basi
Hang the dj è uno spazio dove dare sfogo a quel gatto attaccato ai maroni che gira tra i DJ e nella radio.
Come un tempo – ovunque il tuo sguardo girasse – era tutto un fiorire di Direttori Artistici e Grafici che non ce l’avevano fatta come P.R. o Vocalist da discoteca, oggi non c’è persona che non si definisca DJ. Anche se ultimamente la figura è un po’ in decadenza.
Nella versione ottimistica, invece, si sta “ibridando“. Poi un giorno parleremo anche dell’ibridazione secondo i canoni linguistici attuali, ci sarà da divertirsi.
E sin qui tutto andrebbe bene se non fosse che…
Se non fosse che per definirti DJ devi possedere quelle due o tre cose, basiche mica chissà cosa, nello stesso momento.
Non puoi cioè essere tutta tecnica e niente espressione. Non puoi essere solo Interprete o solo Autore: servono entrambe. Poi ognuno seguirà la propria attitudine mettendo nella sua ricetta i propri ingredienti specifici, un pizzico di tecnica in più o una percentuale espressiva maggiore.
Come accadde alla nascita di RADIO ALICE, quando si riuscirono a incontrare Ingegneri e Poeti.
Se vuoi fare il DJ o per lo meno, se così ti vuoi presentare al mondo intero, “due dischi” li devi saper mettere a tempo. Poi non importa di che genere, puoi pure fare liscio ma due dischi li devi sapere mettere a tempo, pochi cazzi. Su questo punto, non si transige.
Viceversa non sei un DJ ma al più un “Selezionatore“, dove per altro serve una grande cultura musicale e non, perché a quel punto, se non vuoi fare il passacarte delle super classifiche show degli altri, saresti in grado anche di proporre playlist sempre diverse, raccontando storie attraverso la musica che selezioni, in grado di entrare in totale empatia col persone a cui stai “parlando”.
Ed qui che si vedono i professionisti.
Tieniti dunque sempre da parte un po’ di tecnica e una dose di espressività ma non pensare che basti per cavartela. Fare il DJ è un mestiere infame, se ti lasci andare anche solo un po’ ti ritrovi dentro un vortice mentale che il “Paradosso del Gatto Imburrato“, ti sembrerà un gioco da ragazzi.
Tecnica ed Espressione sono fondamentali ma se non hai scaricato a badilate TIR pieni di cultura, ti esponi a figure di me… un po’ forse come la musica che a quel punto proponi.
Voler fare il DJ ed avere anche il coraggio di dichiararlo al mondo è qualcosa di estremamente rischioso. Hai presente il temerario Rex Kramer? Ecco, come lui il DJ è un uomo che rischia la vita per il solo gusto dell’avventura. La insegue, la sfida e la supera… forse. È un cacciatore di pericoli e spesso non deve pure cercarli, li attira come una calamita della sfiga.
Ed qui, se non hai messo su un bel po’ di buccia antistatica, una sorta di firewall contro falsi amici ed imbroglioni d’ogni tipo, che i guai cominciano a trasformarsi in tragedie.
Ogni epoca ha avuto i suoi “DJ Drama“, quella attuale non sembra aver ancora superato “l’Era della DJ Online” e nonostante, tra i tanti DJ che si avvicendano ai piatti, si percepisca una notevole insoddisfazione. Che altro non è che un modo gentile per definire quel fastidioso bruciore al culo che senti quando ti rendi conto di essere cascato ingenuamente in una trappola.
Hai visto “La leggenda del Re pescatore“, straordinario film con Jeff Bridges e Robin Williams nelle parti di Jack Lucas e Parry?
Ecco il DJ di fronte alla DJ OnLine si ritrova allo stesso modo dei due seduti sul marciapiede a chiedere l’elemosina.
“Beh, paga così non deve guardare. Vedi, uno va a lavorare otto ore al giorno, sette giorni la settimana, si sente le palle così strizzate in una morsa che comincia a contestare l’essenza stessa della sua esistenza e poi un giorno verso l’ora di staccare il capo lo chiama nel suo ufficio e dice: “Ehi Bob vieni un momento qua, dammi una leccatina al culo”. Lui pensa, chi se ne frega, sarà quel che sarà…“
E no, questa è una di quelle sensazioni che il tempo non sistema anche se te la canta Ligabue. Come il reflusso acido, di tanto in tanto tornerà su, mettitela via.
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